Vacanze Open Air, Abruzzo ci sei?

 

di Vittorio Pace


Si scrive turismo open air, si legge turismo del futuro, anzi del presente. Un comparto in continua crescita, quello del viaggio itinerante. La pandemia, infatti, nonostante abbia ridotto i numeri del comparto, sta convincendo sempre più viaggiatori a scegliere sistemazioni all’aria aperta come campeggi, agriturismi e rifugi. Senza dimenticare il tanto “anni ’80camper, oggi tornato in grande spolvero.

Paura degli assembramenti e voglia di respirare aria fresca dopo tanto lockdown casalingo spingeranno milioni di turisti a scegliere villeggiature dove sostenibilità ambientale, esperienza e natura sono gli ingredienti principali.

E l’Abruzzo come si colloca in tal senso? La nostra regione può contare su 37 strutture fra campeggi e villaggi turistici a cui vanno aggiunti 18 agricampeggi e 72 aree di sosta per camper, 12 delle quali presso aree di servizio lungo le autostrade A14, A24 e A25. La Regione, inoltre, il 15 luglio 2020, ha approvato la Legge “Norme in materia di turismo itinerante“, grazie alla quale ai fini della produzione del turismo all’aria aperta, si disciplina la sosta temporanea di autocaravan e caravan in aree apposite individuate dai Comuni (art.1). L’ente regionale per incentivare i comuni all’allestimento di dette piazzole finanzia il 50% della spesa ritenuta ammissibile, previo avviso pubblico,  fino a un massimo di 15.000 euro. La somma stanziata per il 2020 è stata pari a 100.000 euro. Un provvedimento che va nella giusta direzione, anche se non è ben chiaro quanti comuni abbiano usufruito di tale finanziamento.

Ma torniamo alla prossima estate. Le vacanze outdoor in Italia saranno scelte da 45 milioni di ospiti, poco più della metà italiani. L’incoming giocherà un ruolo chiave nel successo della stagione ma ad oggi si attendono meno arrivi dall’estero. Da Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Austria e Francia ci si attende un calo di presenze estive tra il 25 e il 30% rispetto all’ultimo anno di normalità, ossia il 2019 (dati tratti dalla quinta edizione dell’Osservatorio del turismo outdoor realizzato da Human Company).

L’Abruzzo in tale ottica come si sta movendo? Sarà in grado di intercettare gli italiani alla ricerca di un posto al sole? O meglio, di un posto all’aperto immerso nella natura? Forza operatori, il tempo per promuovere il nostro territorio è poco. Pasqua è passata in cavalleria, l’estate non la possiamo fallire.