Venerare Maja, venerare la Donna

La celebrazione della Donna è la celebrazione della Natura, in quanto Donna e generatrice di quel che chiamiamo Mondo. E vorremmo celebrare la Donna richiamando la leggenda di Maja, la più bella delle Pleiadi, che nel Mito trovò dimora in Abruzzo, sulle rocce che oggi noi chiamiamo Majella.

Si racconta che Maja in fuga dalla lontana Frigia navigò in preda dei venti fin sulle coste d’Abruzzo per la salvezza del figlio Titano, gravemente ferito in battaglia. La ninfa sapeva che l’unico rimedio per evitare la morte a Titano sarebbe stata un’erba magica nascente sulle montagne che guardavano il mare.

Ma il destino fu implacabile: le vette erano coperte di neve e Maja non poté raccogliere quanto desirato e il figliolo morì. Da allora Titano è il Gigante Dormiente che ad ogni tramonto si nascLeggenda della Bella Addormentata d'Abruzzo: la storia di Maja e del figlio Ermesonde nel profilo del Gran Sasso e Maja, dopo aver vagato disperata trovò la sua ultima dimora sulle rocce da cui poteva contemplare il suo amore disteso nell’eterno riposo. La Majella è Maja, Montagna Madre, generatrice di vita e di amore e noi abruzzesi la veneriamo da sempre in quanto divina e in quanto Donna.

Questa è la leggenda raccontata dai pastori quando credono ancora oggi di sentire i pianti di Maja nell’ululare del vento invernale.

E a noi, da Città Sant’Angelo, ci piace pensare di esser protetti da questa benevolenza ancestrale, sgorgante dall’amore di una madre per il figlio.